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Fotografia del sito dell'Associazione Software Libero a fine 2005

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Introduzione all'EUCD

La direttiva europea 2001/29/CE (meglio nota come EUCD, European Union Copyright Directive) nasce con lo scopo di aggiornare ed uniformare le leggi europee sul diritto d'autore, adeguandole ai trattati della World Intellectual Property Organization del 1996.

L'EUCD introduce una serie di novità legali dirette non tanto alla tutela dei reali autori, quanto alla tutela dei colossi dell'editoria e del software proprietario. Vengono previsti nuovi privilegi legali per i detentori dei diritti sulle opere, senza tenere conto degli abusi che essi possono provocare e della mancanza di analoghi diritti per gli utenti.

La direttiva arriva al punto di rendere potenzialmente illecite una serie di attività oggi perfettamente utili e legali (come le ricerche sulla crittografia), col pretesto che esse possano in qualche modo mettere in pericolo i nuovi privilegi offerti ai colossi dell'editoria.

Le conseguenze dell'EUCD vengono inoltre aggravate da un'altra direttiva correlata, la 2000/31/CE sul commercio elettronico, che fornisce alle grosse aziende enormi possibilità di censura del materiale pubblicato su Internet.

Le norme introdotte dalla direttiva

Le conseguenze per gli utenti

Nessuna garanzia di poter utilizzare in modo ragionevole le opere in formato digitale
Il riconoscimento legale delle "misure tecnologiche" di protezione sancisce, di fatto, l'introduzione di un nuovo privilegio per i detentori dei diritti sulle opere: la possibilità di poter influire sull'utilizzo delle opere stesse. Infatti le "misure tecnologiche" dichiarate intoccabili dall'EUCD potrebbero imporre restrizioni estremamente severe per gli utenti, ed esse non potrebbero essere aggirate per alcun motivo. Si pensi ai film in DVD che possono essere guardati solamente in certi Paesi, agli e-book che non possono essere stampati, o ai cosiddetti "CD anti-copia" che non possono essere ascoltati su computer: queste vere e proprie truffe ai danni degli utenti verrebbero protette dalla legge, e rese inaggirabili;
Rischi per la possibilitą di scegliere quale software utilizzare per gestire i propri dati
La creazione di software interoperante richiede il superamento delle misure tecnologiche che proteggono i formati dati. Questa procedura è indispensabile per creare, per esempio, programmi che leggano i DVD, o altri documenti (anche di propria creazione) criptati, protetti da password o comunque memorizzati con alterazioni (anche molto semplici) che ne impediscano una lettura diretta. L'aggiramento delle misure tecnologiche, tuttavia, è vietato dall'EUCD --- e quindi la direttiva di fatto riserva ad una sola azienda la possibilità di creare applicazioni che gestiscano un formato dati da essa creato. Gli utenti potrebbero perdere qualunque possibilità di scelta;
Nessuna possibilitą di cedere o rivendere i materiali digitali ottenuti attraverso Internet
Questo rende impossibile la nascita di un mercato degli e-book o del software "usati", che porti ad una riduzione dei prezzi come avvenuto nel mercato del libro tradizionale. Inoltre, ogni documento diffuso via Internet potrebbe essere censurato in qualunque momento dalla sua fonte (l'autore o l'editore), e nessuna delle persone che ne abbia ottenuto legalmente una copia avrebbe il diritto di renderla nota in alcun modo. Questo pone dei gravi rischi alla futura possibilità di accesso a materiale di rilevanza storica e documentaristica;
Nessuna possibilitą di sapere se i programmi utilizzati sono sicuri
Le informazioni sulle falle e difetti (bug) del software potrebbero agevolare l'aggiramento di "misure tecnologiche" difettose. Tali informazioni potrebbero essere quindi censurate, e gli utenti potrebbero essere tenuti all'oscuro dei problemi dei programmi utilizzati --- con grande vantaggio di varie aziende produttrici di software proprietario, non più costrette a correggere i problemi dei propri prodotti.
Gravi pericoli per la libertà di espressione su Internet
Qualunque informazione in grado di agevolare l'elusione di misure tecnologiche potrebbe essere dichiarata illegale, con gravi conseguenze sulla libertà di espressione e di stampa. Inoltre, le informazioni e i programmi resi illegali dall'EUCD potrebbero essere rimossi da Internet in modo estremamente rapido, con atti di censura che non richiedono l'intervento di un tribunale. Infatti, a causa della già citata direttiva sul commercio elettonico, ogni ISP (Internet Service Provider) che ospita le pagine Web degli utenti verrebbe di fatto costretto a soddisfare le richieste di oscuramento (più o meno motivate) provenienti dalle grosse aziende. Agli utenti verrebbero lasciate ben poche garanzie e possibilità di sfuggire alla censura.

Le minacce per gli sviluppatori di software libero (e non)

Come già accennato, agli sviluppatori viene proibita la creazione di software in grado di interoperare con altri programmi e sistemi operativi proprietari: per produrre software interoperante, infatti, è necessario studiare il comportamento del software originario, aggirando le misure tecnologiche che rendono difficoltosa la lettura dei formati di scambio dei dati. Ma l'EUCD rende illegale questa pratica di aggiramento --- e quindi una azienda che subisca la concorrenza di un nuovo programma in grado di gestire gli stessi dati potrebbe denunciarne il creatore per il reato di "elusione di misure tecnologiche". Uno sviluppatore che superi una misura tecnologica per garantire l'interoperabilità potrebbe essere incarcerato, anche se egli non avesse mai compiuto alcuna violazione del diritto d'autore. Inoltre, i programmi (liberi e non) ritenuti scomodi da qualche azienda potrebbero essere rimossi da Internet con una semplice telefonata intimidatoria all'ISP che ne ospita il sito, magari con l'accusa di essere degli strumenti in grado di agevolare l'elusione di misure tecnologiche. Tutto questo porta direttamente al monopolio legale sui formati dei dati.

Le minacce per i ricercatori e gli appassionati di crittografia e sicurezza informatica

Gli studi su crittografia e sicurezza sono basati essenzialmente sull'analisi della robustezza del software e degli algoritmi; questa analisi viene effettuata eseguendo dei tentativi di aggiramento delle misure tecnologiche di protezione. Purtroppo, tale pratica è vietata dall'EUCD --- ed anche la comunicazione dei dati su questi studi č dichiarata illegale, e censurabile con estrema facilità. Chiunque aggiri delle misure tecnologiche, o diffonda informazioni su questo argomento, potrebbe essere arrestato, pur senza aver mai compiuto violazioni del diritto d'autore.

Tali limitazioni rappresentano un evidente ostacolo alla libertà di ricerca, e frenano inevitabilmente i progressi nel campo della crittografia e della sicurezza informatica: fino ad oggi, queste attività sono state svolte alla luce del sole, ed hanno portato enormi benefici per il miglioramento del software disponibile; ma, a causa dei divieti previsti dall'EUCD, le ricerche su crittografia e sicurezza diventerebbero sostanzialmente illegali, e per questo verrebbero trattate solo "sotterraneamente", per scopi tutt'altro che leciti (gli stessi che l'EUCD cerca di contrastare).

Uno scenario remoto?

Purtroppo no: le norme previste dall'EUCD sono le stesse contenute in un'altra legge già in applicazione, ed assai più famosa: lo statunitense DMCA (Digital Millennium Copyright Act), che ha già causato gravi danni alle libertà di utenti, ricercatori, sviluppatori di software libero d'oltreoceano. La legge statunitense è tutt'ora utilizzata da alcune grosse aziende (tra cui Lexmark, Adobe, Agfa, Sony, Blizzard Entertaninment) e addirittura da un movimento religioso (Scientology) come strumento per censurare motori di ricerca, siti Internet, forum di discussione e programmi liberi ritenuti "scomodi"; le norme del DMCA sono state inoltre usate per arrestare o intimorire ricercatori e programmatori (si pensi al famoso caso Sklyarov). Questa legge dimostra come i rischi finora elencati possano diventare improvvisamente realtà --- ed occorre aggiungere che, per alcuni aspetti, l'EUCD è addirittura più severo e pericoloso del DMCA.

E l'Italia?

Per l'Italia il pericolo appare assai concreto e vicino: infatti è stata resa nota la bozza di un decreto legislativo per il recepimento dell'EUCD. Essendo nato da una delega ottenuta dal Governo, il decreto finale potrebbe essere approvato senza alcuna discussione in Parlamento.

Negli ultimi mesi, questa bozza ha destato notevole interesse per un suo aspetto in particolare: gli aumenti di prezzo previsti per i supporti di memorizzazione come CD-R e CD-RW, causati da un incremento delle tasse destinate alla SIAE. La rivista AFDigitale ha addirittura indetto una petizione on-line per l'annullamento dei rincari.

Tuttavia, per quanto estremamente discutibile, la questione rincari appare paradossalmente il problema meno grave della bozza di decreto legislativo. Tale decreto, infatti, comprende sopprattutto le pericolose innovazioni previste dall'EUCD:

Una rassegna dei problemi del decreto legislativo italiano è disponibile in questo documento. Vengono anche illustrate le modifiche necessare a rendere il decreto meno pericoloso.

Pagina modificata il 13 gennaio 2003

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